20 marzo 2012

Il traduttore non è solo

Spesso la figura del traduttore viene associata ad una persona solitaria e isolata dal mondo, per il motivo semplice che nella grande maggioranza dei casi è un professionista che lavora da casa propria e non in un ufficio o con altre persone.
'Alone with the great sky of water' photo (c) 2006, Alejandra Mavroski - license: http://creativecommons.org/licenses/by/2.0/
















Una bella icona con San Gerolamo solo davanti ad un libro.
E' partendo da questo presupposto che alcune agenzie di traduzione / clienti con pochi scrupoli pretendono di fare il bello e il cattivo tempo nei confronti dei traduttori, pensando che questi credano loro ciecamente e non sappiano dove sbattere la testa per difendersi.



Quanto di più sbagliato!

Mi accorgo sempre più spesso di come invece esista una rete di traduttori che si frequentano, condividono esperienze, corsi e lavori, diventano amici, si conoscono di persona, si aiutano, forse più e meglio che se fossero tutti riuniti nello stesso ambiente di lavoro.
Nel mio caso, ho amici e colleghi con cui mi incontro, mi trovo a meeting e corsi di formazione, con cui divido problemi professionali e personali, con cui divido un lavoro se nessuno dei due ha tempo per svolgerlo tutto, che aiuto e a cui chiedo aiuto per dubbi e problemi di lavoro.
Certo, internet aiuta ad annullare le distanze e ad accorciare i contatti. Però mi sorprendo sempre, a corsi o altri incontri, di come traduttori che abitano magari a grandi distanze siano amici e approfittino di occasioni formative-professionali per incontrarsi. Di quanti, che abitano vicino, si trovino a scopo ricreativo.
Senza contare, ovviamente, i blog, le associazioni, i forum, in cui ci si può confrontare con i colleghi e fare conoscenze utili e piacevoli.
Cosa che non sempre accade quando si deve condividere lo spazio di un ufficio con altri.

Mi piace questa vicinanza pur nella lontananza. Serve a non sentirsi soli nemmeno di fronte ad un PC in una casa silenziosa e vuota, ad annullare le distanze, a sfogarsi e chiedere consigli. Serve a difendersi da clienti poco graditi e disonesti e a tante altre cose.

Non è vero quindi che il traduttore è un tipo solo e solitario. Spesso è timido e riservato, vero, ma non più di altri professionisti e lavoratori.
Sicuramente se ha una rete di colleghi e amici è più forte, nella vita e nel lavoro.

'Desktop Summit group photo' photo (c) 2011, Kat - license: http://creativecommons.org/licenses/by/2.0/

2 commenti:

  1. A proposito... sto cercando colleghi che abbiano voglia di scrivere dei "guest post" nel mio blog... Se ti va di partecipare, fammi sapere! Non ci sono limiti né di argomento, né di lunghezza!

    Chiara

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    1. Molto volentieri, ci penso e ti dico. L'invito vale anche al contrario...

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