Judy Jenner, traduttrice insieme alla sorella gemella Dagmar e autrici di un interessantissimo libro (a breve vi fornirò la recensione), ha un master MBA e in questo post nel loro blog Translation Times suggerisce alcuni spunti di marketing rivolti ai traduttori che vogliono avviare la propria attività, ma che possono essere applicati anche ad altri settori professionali.
Poiché l’articolo è in inglese, ve ne fornisco una breve recensione/traduzione in italiano, ma raccomando a chi sa l’inglese di leggere la versione originale.
- Apparire professionali, a partire dal sito web, per proseguire nelle fotografie “pubbliche” destinate a scopi professionali (portali, social network come LinkedIn, sito web).
- Affidarsi ad un commercialista competente. Non cercare di fare da soli, a meno di non essere veramente preparati.
- Tenere un archivio delle entrate e delle uscite, delle ricevute e degli altri documenti contabili. Sono sufficienti delle cartelline/raccoglitori e un foglio di calcolo.
- Informarsi presso la Camera di Commercio, l’Agenzia delle Entrate e altri Enti locali su tutti gli adempimenti necessari per avviare e mantenere l’attività.
- Non risparmiare sulla propria immagine professionale. Evitare, ad esempio, biglietti da visita gratuiti (come quelli di VistaPrint) che riportino sul retro il fatto che sono gratis. Lo stesso VistaPrint, con un piccolo supplemento, permette di ottenere biglietti più professionali e senza pubblicità.
- Ridurre le spese (inutili, aggiungo io). Evitare di comprare laptop, computer fisso, Blackberry, ecc. se non sono strettamente necessari per l’attività, almeno all’inizio. Il discorso vale per le altre attrezzature professionali.
- Non scendere a compromessi sulle tariffe, se si ha un minimo di sicurezza economica. Stabilire una tariffa (o un intervallo di tariffe) e attenersi ad essa.
Altri suggerimenti:
- Correre dei rischi.
- Aiutare i colleghi, fare volontariato.
- Stabilire delle reti con altri professionisti, anche in altri settori.
- Far crescere la professione.
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