18 febbraio 2011

Internet, I love you

Ricordo ancora la mia prima esperienza con la rete. Ero una studentessa universitaria. Dovevo cercare un documento sul sito internet dell’università e altri documenti per le mie ricerche, ma non avevo la più pallida idea di come fare. Sono andata nella sala informatica degli studenti (mi pare in Corso Raffaello a Torino), ho chiesto a un ragazzo come dovevo fare per cercare quell’indirizzo su internet. Il ragazzo mi ha guardato con occhi stralunati, avrà pensato questa da dove arriva?
Da quell’ormai lontano giorno, è passata molta acqua sotto ai ponti, come si dice.
Oggi internet è parte integrante della mia vita e del mio lavoro. Non sono una fanatica della rete, nel senso che preferisco fare una passeggiata o leggere un libro se ho del tempo libero. Però il mio lavoro di traduttrice esiste grazie a internet. Lavoro con clienti in tutto il mondo senza muovermi da casa. Scambio documenti, foto, faccio e ricevo pagamenti. Faccio ricerche. Senza internet per ogni documento che traduco dovrei perdere ore nelle biblioteche a sfogliare volumi e articoli, mentre con un clic molto spesso ho più di una soluzione valida.
Lo uso anche per il tempo libero. Parlo con gli amici, ho ritrovato persone che altrimenti non avrei forse più rivisto, comunico più rapidamente con chi è all’estero.
E ancora “mi faccio pubblicità”, grazie a questo blog, al sito internet (a proposito: www.barratraduzioni.it – sto lavorando per avere al più presto anche la versione italiana), ai Social network.
Acquisto libri e altri oggetti, scambio opinioni con colleghi, mamme, clienti, spesso senza averli mai visti e incontrati di persona. Imparo molte cose su molti argomenti. Semplifico la mia vita e la arricchisco. Un lavoro come quello del traduttore porterebbe ad un isolamento quasi completo senza internet. Vedo l’immagine di un moderno amanuense nel silenzio della propria casa, chino sulla tastiera e circondato da libroni, che lavora senza accorgersi se fuori è giorno o notte, se piove o c’è il sole. Internet permette una vita sociale, virtuale, è vero, che non deve sostituire quella reale. Però aiuta. Aiuta a “scambiare quattro chiacchiere” invece che davanti alla macchinetta del caffè, davanti alla tastiera. Ma non porta all’isolamento totale con il mondo.

E allora, visto che lavoro con le lingue, Internet, I love you, je t’aime.

Nessun commento:

Posta un commento