24 gennaio 2011

Lavorare da casa è un lavoro – parte 2


Come promesso, vi racconterò le mie opinioni sul fatto che lavorare da casa non è un passatempo.
Quando ho comunicato al mio capo che intendevo licenziarmi per poter lavorare da casa e seguire di più il mio bimbo, l’ho sentito commentare qualcosa come: “Fa qualche lavoretto tanto per passare il tempo”. A distanza di quasi tre anni devo dire che aveva del tutto torto, per fortuna.

Oggi molti lavori vengono svolti autonomamente, per scelta o necessità, e spesso dalla propria abitazione, perché non tutti possono permettersi uno studio o vogliono lasciare il comfort della propria abitazione. Questo non vuol dire che questi lavori abbiano meno dignità degli altri. Come abbiamo visto, spesso un libero professionista lavora più ore di un dipendente, solo che invece della pausa caffè può permettersi una corsa al parco o una passeggiata per vetrine.
Le donne sono maggiormente vittime di questo pregiudizio, anche perché sovente questa scelta è dettata dalla necessità di accudire i figli e gestire in modo più autonomo e flessibile casa e lavoro. Allora si immagina la lavoratrice in vestaglia e bigodini, circondata da bambini urlanti, mentre lavoricchia tra una lavatrice e la preparazione del pranzo. Tra la comunità di traduttori una grossa percentuale è costituita da donne. Parlando con loro, spesso si rivela giusta la necessità di lavorare da casa per poter seguire maggiormente i figli. Però le traduttrici fanno i salti mortali come tutte le altre mamme lavoratrici dipendenti. Perché devono consegnare un documento tradotto correttamente, nei tempi prestabiliti. Anche se c’è la cena da preparare, la spesa da fare, il figlio malato.
Purtroppo l’opinione comune della gente è molto diversa, e uno degli obiettivi di questo blog è proprio di dimostrare quanto questi pensieri sono sbagliati.
Chi lavora da casa, oltre al lavoro deve promuovere la propria attività, anche con strumenti come un blog, cercare clienti, gestire la contabilità. E mettere in conto che raramente weekend vuol dire assenza di lavoro (non per nulla mentre sto scrivendo questo testo sono le 11 di domenica mattina).

Lavorare da casa? Sì grazie. E’ un lavoro come gli altri, con un numero di vantaggi superiore agli svantaggi, per me, ma pur sempre un lavoro. Che serve a pagare mutuo e bollette, come qualsiasi altro lavoro. Anche se svolto in orari non canonici, senza un cartellino da bollare e talvolta cercando di non sentire i bambini che litigano o guardano la televisione.

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