25 gennaio 2011

La solita confusione sulla figura del traduttore/interprete

Oggi volevo segnalarvi un articolo di una collega, Kristina Pisa, a proposito della trasmissione televisiva L'infedele di Gad Lerner e della confusione che si è fatta (e che si fa) tra traduttrici, interpreti, hostess di fiera e accompagnatrici.

http://www.the-checklist.org/blog/interpreti-e-traduttrici-professioniste-non-accompagnatrici-facciamo-chiarezza/

Purtroppo è sempre diffusa l'idea che per fare il traduttore basti avere un computer e qualche dizionario, o che fare l'interprete sia equivalente a fare l'hostess di fiera. Con ricadute sull'immagine professionale e conseguenti richieste da parte dei clienti come quella ricevuta dall'autrice dell'articolo.
E come sempre la figura femminile, in qualsiasi professione, è ulteriormente svilita. Perché devo essere prestante per fare l'interprete? Perché una traduttrice è vista come una che lavoricchia da casa tanto per fare qualcosa?

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