12 novembre 2011

Leggere con la coscienza pulita

'Forest lake in summer' photo (c) 2005, Axel - license: http://creativecommons.org/licenses/by/2.0/

Tempo fa ho tradotto per un mio cliente una interessante analisi sui consumi del lettori tradizionali in contrapposizione con i lettori "digitali".
La ricerca è stata eseguita dall’istituto di ricerca Inventia e commissionata dall’organizzazione commerciale Sveriges Tidskrifter (l’associazione svedese degli editori) in collaborazione con SCA, Posten Meddelande, Pressretur e Sörmlands Grafiska.
SCA è una multinazionale del settore cartario; tra i suoi prodotti c'è la carta per l'editoria.
La ricerca ha voluto analizzare gli sprechi e i consumi derivanti dalla lettura di testi/riviste cartacee e la lettura degli stessi testi su internet. Si è trattato di un vero e proprio studio del ciclo di vita del prodotto, che ha preso in considerazione tutte le fasi dalla produzione fino alla lettura e smaltimento del prodotto.

'Magazines' photo (c) 2009, Hector Alejandro - license: http://creativecommons.org/licenses/by/2.0/
I risultati sono sorprendenti:
  • Chi legge su internet consuma di più di chi legge una rivista cartacea. O, meglio, produce più consumi produrre una rivista su internet che su carta.
Una rivista cartacea ha sì un impatto notevole nella fase di produzione (carta, stampa, distribuzione), se si considerano consumi di materie prime, acqua, elettricità, combustibili, ma una stessa rivista può essere letta da più persone. Inoltre il materiale di cui è fatta - la carta - è riciclabile. Per di più, spesso, le cartiere ecofriendly come la SCA hanno una gestione forestale che prevede il reintegro degli alberi abbattuti, il non sfruttamento delle risorse, e un sistema di gestione ambientale che garantisce prodotti rispettosi per l'ambiente.
Una rivista on line ha un impatto decisamente inferiore per quanto riguarda la produzione (non dimentichiamo però l'impatto dei prodotti tecnologici come PC, palmari, E-reader, ecc. sull'ambiente), però richiede un consumo di energia elettrica ogni volta che qualcuno la legge o ne riprende la lettura. Una rivista può essere presa in mano più volte dallo stesso lettore o addirittura letta da numerosi lettori (si pensi alle copie nelle biblioteche) senza consumi aggiuntivi.
Ecco alcuni estratti dell'articolo che parla dello studio effettuato (traduzione mia):

Che cosa ha un impatto?

 

Le attività dei giornalisti per creare i contenuti delle riviste contribuiscono in quantità considerevole all’impatto ambientale sia delle riviste cartacee che in formato elettronico. A questo proposito, i viaggi, in particolare con auto a benzina o diesel e in aereo, costituiscono la frazione più sostanziale dell’impatto ambientale.

I risultati mostrano l’importanza del sito di produzione per le attività a intenso consumo di energia, come la produzione di cellulosa e carta e la stampa. [...]

Non si ha un impatto ambientale per le riviste cartacee correlato alla lettura effettiva stessa, che significa che maggiore è il numero di lettori per rivista, più basso è il carico ambientale “per rivista letta”. Questo è vero anche per la quantità di tempo dedicata alla lettura – maggiore è il tempo speso per leggere la rivista, più è intelligente per il clima leggere una rivista cartacea.

L’impatto ambientale della lettura di una rivista elettronica aumenta con l’aumentare del tempo necessario alla lettura. Se il tempo di lettura supera i 40 minuti al mese, l’impatto ambientale della rivista in formato elettronico è maggiore di quello della rivista cartacea.

L’impatto ambientale della lettura di una rivista cartacea in abbonamento è inferiore della lettura di una rivista cartacea che è acquistata come copia singola. Non tutte le riviste su uno scaffale vengono vendute, che significa che per ogni copia venduta sono stampate 1,7 copie. Tuttavia, le copie invendute vengono riciclate.

Il sistema di riciclaggio per le riviste cartacee riduce il loro impatto ambientale. In Svezia 9 riviste su 10 sono riciclate. Possono essere usate come materia prima per la produzione di nuova carta e anche per generare calore ed elettricità, attraverso l’incenerimento della carta che non viene riciclata.
 Ed ecco un confronto dell'impatto sul clima di riviste cartacee ed elettroniche:

Impatto sul clima delle riviste cartacee


§  La produzione della carta costituisce la frazione più elevata dell’impatto sul clima di una rivista cartacea. [...]

§  Maggiore è il numero di abbonati, più basso l’impatto sull’ambiente.

§  Se più persone leggono la stessa copia, l’impatto ambientale per lettore è inferiore. La rivista media ha 3,23 lettori per copia. [...]. Ogni chilo di carta riciclata controbilancia 1,4 kg di emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Le fibre riciclate provenienti dalle riviste raccolte possono essere utilizzate come materia prima per la produzione di nuova carta per riviste e altri prodotti cartacei.

Impatto sul clima delle riviste in formato elettronico



§  Quando si legge una rivista in formato elettronico, il tempo speso dall’utente on-line è significativo per il suo impatto sul clima. Minore è il tempo trascorso on-line, minore è l'impatto ambientale.

§  La frazione dominante dell’impatto sul clima per l’editoria in formato elettronico è la produzione del computer stesso. Solo una piccola proporzione dell’impatto ambientale proveniente dalla produzione del computer influenza la rivista online nell’indagine.

§  L’elettricità usata nelle infrastrutture in rete, il modem ADSL e il computer costituiscono il secondo maggior contributo. [...]

§  Il numero di stampe usando una stampante per uso domestico influenza l’impatto totale sul clima.

Ecco infine alcune delle conclusioni:
Conclusioni



§  Il consumo di qualsiasi mezzo di comunicazione causa emissioni di gas a effetto serra, sia le riviste cartacee che la lettura su internet. Leggere una rivista cartacea in abbonamento e leggerla per lo stesso tempo su internet genera la stessa bassa quantità di emissioni di gas a effetto serra.

§  Il comportamento dell’utente è una caratteristica essenziale dell’impatto ambientale dell’uso di internet. Leggere una rivista in formato elettronico non è necessariamente meglio per l’ambiente. Se il tempo di lettura è inferiore a 40 minuti al mese, l’impatto ambientale della rivista in formato elettronico è inferiore a 1 kg di CO2 equivalenti per anno.

§  Le attività dei giornalisti per creare i contenuti delle riviste contribuiscono in quantità considerevole all’impatto ambientale sia delle riviste cartacee che in formato elettronico.



Quindi, come dice il titolo del documento citato,  
Leggete con la coscienza pulita!


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