18 novembre 2011

La fabbrica dei tedeschi



Durante il corso che tengo ai ragazzi sulla sicurezza sul lavoro, ho proiettato il film-documentario di Mimmo Calopresti "La fabbrica dei tedeschi", relativa all'incidente avvenuto 4 anni fa alla Thyssenkrupp a Torino.
Per chi non ne fosse a conoscenza, nell'incidente persero la vita, per le ustioni, 7 operai, a poche settimane dalla chiusura dello stabilimento torinese. Ha fatto scalpore anche l'esemplare condanna dei responsabili, per omicidio volontario con dolo eventuale.
Il documentario è composto da alcune parti. La prima, racconta gli antefatti dei protagonisti attraverso parti recitate da attori come Silvio Orlando, Monica Guerritore, Valeria Golino.
Nelle parti successive si dà spazio ai racconti e alle testimonianze dei parenti delle vittime e dei loro colleghi e amici.
Al di là dell'argomento terribile, il documentario è davvero ben fatto, con una serie di soluzioni narrative interessanti (ad esempio, la moglie di una delle vittime parla del loro rapporto durante un viaggio in automobile che ripercorre lo stesso tragitto del lavoratore da casa alla fabbrica, oppure la terribile contrapposizione tra i racconti e la pubblicità tedesca sui prodotti Thyssen, in cui si vedono bambini felici in uno scienario di acciaio luccicante - non lo scenario infernale della fabbrica).
Il documentario, ovviamente, fa riflettere su alcuni punti legati alla sicurezza sul lavoro.
L'incidente è avvenuto in uno scenario di smantellamento degli impianti, in cui varie ditte esterne convivevano da tempo con i lavoratori per lo spostamento di materiali e strutture, in cui i lavoratori erano demotivati, stanchi e arrabbiati per l'imminente chiusura dello stabilimento, e quindi anche meno attenti, in cui - fatto più terribile di tutti - non conveniva più investire nella sicurezza, tanto da lì a poco non ci sarebbe stato più nulla.
Come l'intervista a Guariniello presente nel documentario puntualizza, lo scenario dell'incidente avrebbe richiesto un'attenzione molto superiore a quella solita in un periodo di normale attività lavorativa, per i motivi elencati sopra.
Vi sono poi aspetti sociali e personali, come l'andare a lavorare per aiutare i colleghi, anche facendo turni molto lunghi, gli orari e l'ambiente di lavoro impossibili, la necessità di lavorare, anche in un posto terribile e tremendo, per arrivare a fine mese e perché non vi sono alternative.
Il finale, con il racconto del collega che ha prestato i primi soccorsi e la registrazione della chiamata che ha effettuato al 118, è straziante.
Nel complesso è un documentario che consiglio di vedere, per capire soprattutto l'importanza della sicurezza sul lavoro, delle condizioni lavorative e di cosa può accadere partendo da quello che sembra un banale incidente, per arrivare a dire che sulla sicurezza non si può transigere né risparmiare, perché è un diritto dei lavoratori.

Il documentario è scaricabile da Youtube.
trovate un'ottima recensione all'indirizzo: http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=56647

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