24 ottobre 2011

Quando il traduttore alza la voce

Voglio riportarvi per intero l'intervento che ho fatto su ProZ per segnalare il cattivo comportamento di un'agenzia con cui lavoravo senza problemi da alcuni anni.
Purtroppo le riflessioni che ne derivano sono amare. Ma non è detta l'ultima parola.
Vorrei condividere con voi colleghi la vicenda che mi è capitata e non si è ancora risolta e alcune riflessioni che ne derivano. Mi scuso se il testo sarà un po' lungo, ma, pur cercando di riassumere al massimo è importante che vi racconti alcuni dettagli. Grazie in anticipo quindi a chi vorrà leggere tutto l'intervento.

Lavoro con una grossa agenzia italiana da qualche anno. Ho lavorato su grossi progetti per clienti molto importanti senza mai nessun problema. Uno dei miei migliori clienti: tariffe nella media, pagamenti puntuali, progetti numerosi e interessanti e PM gentili e disponibili.
A luglio l'agenzia mi chiede di aggiornare il sito web di un loro cliente (circa 10 mila parole su un totale di 70 mila), dicendomi di non toccare la parte già tradotta (Esiste l'ordine di lavoro, in cui si menziona SOLO la traduzione delle 10 mila parole, non si parla di eventuali lavori successivi compresi). Consegno la traduzione nei tempi stabiliti e non ricevo feedback di alcun genere. Il 16 agosto la PM mi chiede un breve controllo (non retribuito) del sito pronto per la pubblicazione. Nonostante la data e nonostante non fosse un lavoro pagato, faccio il controllo e comunico i risultati al PM. Di nuovo nessun feedback.
Ai primi di settembre la PM mi dice che il cliente ha cambiato idea su alcuni termini (che prima, tra l'altro, mi aveva autorizzato a modificare) e che ci sono dei termini da modificare nel testo già tradotto. A suo dire un lavoretto svelto (e ovviamente gratuito). Il lavoretto si rivela però un lavoraccio da 8 ore, per le quali ho dovuto modificare il mio programma e per questo fatto ho dovuto consegnare le modifiche dopo qualche giorno (naturalmente ho tempestivamente avvisato la PM). Vista la situazione, ho chiesto gentilmente che mi venisse pagata almeno una parte del lavoro, in fin dei conti non potevo lavorare un giorno intero gratis per loro. Nessuna risposta. Dopo un paio di giorni telefona una responsabile dell'agenzia e mi dice che quel lavoro ha ancora una parte nuova da completare e che stavolta serve urgentemente, non come l'altra volta che ho fatto aspettare un paio di giorni! Non avendo materialmente il tempo di fare questo nuovo lavoro (tra l'altro gratuito di nuovo), dico che non sono disponibile.
Vengo tempestata di telefonate per un paio di giorni, finché quando posso rispondere mi si dice che, visto che un altro traduttore aveva dovuto fare il mio lavoro, mi avrebbero decurtato dalla fattura il compenso per l'altro. Al che, abbastanza inferocita, ho detto che invece stavo ancora aspettando il pagamento per l'extra di 8 ore. Per un po' di nuovo più nulla.
Mi arriva una mail dalla responsabile, che dice che il cliente ha rifiutato la traduzione perché di stile non adatto e che per calmare il cliente inferocito si è mosso pure il direttore generale. Allora decido di mandare una mail certificata alla responsabile dicendo che non accetto reclami di una traduzione consegnata 2 mesi prima, ribadendo che gran parte del testo era già stato tradotto da altri, e soprattutto che mi insospettiva che il cliente avesse avuto da dire (dopo aver fatto fretta per pubblicare il sito) solo dopo che ho chiesto di essere pagata il giusto.
Passano altri 10 giorni e la responsabile mi telefona dicendo che devono proprio sospendere il pagamento della fattura (tra l'altro importante) e alle mie rimostranze mi spiegano di avere pazienza che il cliente è uno difficile e le solite cose del caso.
Al momento la fattura non è stata pagata e misteriosamente non mi sono più arrivati altri lavori, nemmeno quelli promessi. Mi è stato chiesto un lavoro urgente e, quando ho accettato (più per vedere cosa succedeva), mi hanno detto che il cliente aveva ritirato l'ordine...

Adesso le riflessioni:
1. E' accettabile un reclamo dopo 2 mesi dalla consegna? NO, soprattutto se nei due mesi non sono emersi problemi e anzi se il cliente aveva già pubblicato il sito. In ogni caso, se il cliente cambia idea, paga il cambiamento.
2. L'agenzia si prende i soldi anche per i rapporti con il cliente finale, per cui i problemi con lui se li deve gestire. Dovrebbe essere l'agenzia la responsabile della traduzione nei confronti del cliente. O no? Secondo loro, ovviamente è colpa del traduttore.
3. So che è un errore lavorare "a gratis", ma talvolta lo si può considerare un plus da offrire al cliente, soprattutto se la mole di lavoro che ti manda è molto importante. Però c'è un limite allo sfruttamento.
4. Alcune agenzie credono che se ti inviano molto lavoro sei come un loro dipendente, per cui devi essere sempre disponibile a tutto.

Scusate questo che è per lo più uno sfogo. Tralascio le riflessioni sul fatto che un'agenzia preferisca perdere un traduttore fidato pur di pagargli 2-300 euro in più, sul fatto che queste cose accadano più in Italia che altrove (secondo la mia esperienza, almeno). Ovviamente ho cominciato una campagna negativa, a partire da un bel votaccio sulla Blue board.
Sono tentata di contattare il cliente finale per chiedere spiegazioni, ma non so se sia eticamente lecito.
Probabilmente dovrò ricorrere a qualche azione legale.
Soprattutto, sono amareggiata. Solito discorso. Se l'idraulico chiede tu paghi. Se sbaglia il alvoro e ne chiami un altro paghi anche il secondo. Se il traduttore alza la voce per qualcosa che gli spetta, non viene pagato.

Buona domenica sera a tutti
Silvia
Se volete seguire i commenti dei colleghi, ecco il link: http://www.proz.com/forum/italian/210466-quando_il_traduttore_alza_la_voce.html
Vi farò sapere gli sviluppi.

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