1 settembre 2011

Un abbigliamento professionale

La scorsa settimana ero in giro in un centro commerciale. Complice il caldo torrido, e il fatto che ero "fuori servizio", sono uscita con abbigliamento comodo e fresco: canottiera, bermuda e sandali bassi.
Ho bighellonato un po' per negozi e alla fine sono entrata in uno e ho fatto degli acquisti. Parlando con la cassiera, mi ha chiesto se ero in ferie e io le ho risposto che lavoravo, avevo appena finito (era vero!). E le ho detto che lavoro come libera professionista. Non mi è sembrata molto convinta. Dopo, mi sono guardata in uno specchio e ho capito che effettivamente non sembravo molto una professionista in carriera, molto di più una turista sbracata.
Ad aiutarmi in questa riflessione, come qualsiasi donna saprà, basta sfogliare una qualunque rivista femminile per trovare servizi sulla moda della prossima stagione. Essendo una donna, prima che libera professionista, ho sbirciato anch'io tra le varie proposte.
Questo lungo preambolo, per dire che a volte l'abito fa il monaco e che un professionista, per apparire tale, deve vestirsi in modo consono. Ovvio, chi lavora in casa non deve preoccuparsi più di tanto, ma chi ha un ufficio o deve incontrare clienti e colleghi è bene che presti attenzione a cosa indossa. Il bello del libero professionista è che non deve sottostare ad un dress code particolare, né io credo all'equazione vestiti firmati/tailleur = professionista in gamba. Non è necessario svenarsi in abiti di marca, scarpe all'ultima moda, borse e valigie di tendenza. L'importante è essere ordinati e sentirsi a proprio agio. Anche se la gonna è di due anni fa o la giacca è stata acquistata nei saldi. E' pur vero che l'apparenza non basta, che un professionista dal look impeccabile ma incompetente non fa una gran figura. Ma è anche vero che un professionista in gamba, se si presenta con un abbigliamento adeguato, ha molte più probabilità di apparire credibile e la possibilità di far trasparire le proprie capacità ed essere ascoltato.
Importante anche vestirsi in modo adeguato all'attività che ci aspetta. In previsione di un sopralluogo in un'azienda metalmeccanica sicuramente eviterò gonne corte, scarpe con il tacco e pantaloni bianchi. Altrimenti il potenziale cliente potrebbe pensare che non ho mai messo piede in un'azienda analoga e, quindi, non sono credibile. Così come un architetto che deve fare un sopralluogo in cantiere eviterà il doppiopetto. Ad un pranzo di lavoro non posso mostrarmi come se stessi per sfilare sul tappeto rosso a Cannes, né come se stessi partendo per una gita in campagna.
Il vestito adeguato, io credo, può fare molto per migliorare la nostra credibilità nei confronti di un cliente potenziale. Sicuramente ognuno ha il suo stile o "abito da lavoro". Il mio consiste in un paio di pantaloni sobri e classici (non i jeans), camicia e/o maglia senza fronzoli, semplici e, a seconda della stagione, giacca adeguata. Scarpe rigorosamente basse e comode (per evitare figuracce tipo cadere dai tacchi o zoppicare per il male ai piedi).
E voi? qual è il vostro look da professionista?

Nessun commento:

Posta un commento